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Carlo Lorenzini, Collodi
"Pinocchio"
Torino - Ed. Lutetia - 1989
mm. 255 x 348
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Nel nostro Pinocchio, fin da quando viene scolpito dal falegname Geppetto, se pur di legno, già vive il germe proprio della natura umana: quello della conoscenza. Ecco perché nel piatto anteriore è rappresentato col capo teso e rivolto verso l'alto, in un atteggiamento simile a quello del filosofo greco Empedocle (dipinto da Luca Signorelli nel duomo di Orvieto) mentre scruta il mistero dell'Universo. Ed ecco perché nel piatto posteriore Pinocchio, ormai libero di muoversi, si arrampica per superare una linea (estremo limite di una parete) per essere partecipe del mondo e della conoscenza, forse un mondo di speranza, in perfetta sintonia con la visione cosmoramica dipinta da Giandomenico Tiepolo nel 1791, nota come "Mondonovo", conservata a Venezia presso Cà Rezzonico.
M. Guilla
Legatura da collezione.
Legatura da collezione in piena pelle "Oasis" color giallo limone. Due interessanti intarsi arricchiscono i campi dei piatti: all'anteriore la genesi del burattino ben rappresentata dal sorgere dall'impaccio del legno grezzo chiuso nella morsa del falegname; nel campo posteriore troviamo un vivacissimo e buffo Pinocchio che cerca, con tutta evidenza, l'agognata libertà. Per le figure uso di "Oasis" marrone chiaro sagomata ed evidenziata con il pirografo. Due linee rette orizzontali passanti per il dorso liscio incise a freddo e pirografate delimitano gli specchi ove sono realizzate le decorazioni. Capitelli bicolori cuciti a mano con cuffie. Tagli superiori dorati. Interni e fogli di guardia ricoperti di carta rossa. Camicia in mezza pelle "Oasis" gialla e carta a mano fantasia. Titolo e decorazione pirografati al dorso.
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